Pianificazione previdenziale: come vivere una pensione serena
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La pianificazione previdenziale inizia quando hai ben chiari i tuoi obiettivi per il pensionamento e sei consapevole di quanto tempo hai per raggiungerli.
Eppure, è difficile proiettarti in un futuro lontano e pensare di accantonare una somma di denaro che non potrai utilizzare per diversi anni. È un’idea che crea dei forti attriti emotivi e ti spinge a procrastinare. Ma se vuoi costruire un domani più sereno per te e la tua famiglia non dovresti farlo. Lo sai anche tu.
Pianificare la gestione delle risorse finanziarie significa dare un’identità definita ai tuoi progetti e iniziare a mettere in atto quei comportamenti che ti permetteranno di realizzarli. Tuttavia, in questo contesto, è la parola “previdenza” ad assumere un significato preponderante: vuol dire, orientare la pianificazione verso azioni mirate a tutelare il tuo tenore di vita nel tempo.
Difficilmente, la pensione obbligatoria erogata dall’INPS potrà garantirti le entrate nette di cui stai godendo mentre lavori. Sai quali risorse avrai a disposizione quando raggiungerai l’età pensionabile? E se dovessi trovarti nella condizione di non essere più in grado di lavorare prima di andare in pensione? Hai pensato a come potrai mantenere sia te che i tuoi cari?
Prendere in considerazione tutti i possibili rischi per tempo, ti consentirà di agire con lungimiranza, per disporre della protezione opportuna quando sarà necessaria. Dunque, sottoscrivere un prodotto di risparmio assicurativo, o altre forme di previdenza complementare, è quell’azione razionale che, se pianificata, potrà garantirti le risorse necessarie per un futuro senza pensieri.
Ma la pianificazione previdenziale non può essere un processo approssimativo. Serve un approccio metodico, fatto di analisi, considerazioni ponderate e precisi passaggi. Facciamoli insieme.
Conoscere le possibili criticità per sviluppare una pianificazione previdenziale efficace
Prima di addentrarci nelle fasi necessarie a sviluppare una pianificazione previdenziale efficace, è necessario considerare alcune criticità e tematiche di protezione correlate alla questione pensionistica. Se non vengono affrontate e risolte nel modo corretto possono rendere inefficace ogni tua iniziativa.
Dunque, partiamo dal comprendere il rischio di premorienza e il rischio di longevità. Ovvero, la possibilità che la tua vita possa avere una durata inferiore alla media (premorienza) o superiore (longevità). Nel primo caso, significa che potresti lasciare le persone care senza le risorse economiche sufficienti per vivere. Nel secondo, invece, sei tu che potresti ritrovarti ad affrontare una discrepanza tra il fabbisogno finanziario previsto e la realtà.
I rischi di premorienza e di longevità sono 2 elementi fondamentali da valutare. Ti aiutano ad acquisire la consapevolezza necessaria per orientarti verso una combinazione intelligente degli strumenti assicurativi e previdenziali più idonei al tuo bisogno di protezione, sia in base all’età che alle tue reali esigenze.
Solo dopo aver definito le tue aspettative, e aver compreso gli scenari che potrebbero manifestarsi nel tempo, l’analisi della tua pianificazione previdenziale può iniziare. I pilastri principali sono 5 e stiamo per vederli.
#1 Analizzare la situazione attuale
Non puoi sapere dove arriverai se non sai da dove parti. Ecco perché il primo passo di un’efficace pianificazione previdenziale è l’analisi della tua situazione attuale. Nel dettaglio, richiede la raccolta di informazioni cruciali, come:
- consapevolezza delle criticità legate alla professione che svolgi;
- valutazione degli estratti contributivi di tutti i componenti della famiglia;
- stima della prestazione attesa dalla pensione obbligatoria.
Puoi ottenere le informazioni necessarie a simulare quale sarà la pensione al termine dell'attività lavorativa attraverso il servizio “La Mia Pensione Futura”, messo a disposizione dall’INPS. Ti permette di avere una stima realistica di quanto ammonterà la tua pensione, in base a:
- normativa in vigore;
- età;
- storia lavorativa;
- retribuzione percepita o reddito.
Quindi, puoi controllare l’estratto contributivo, scegliere il fondo su cui basare la simulazione e valutare la prestazione attesa in funzione di diversi scenari.
#2 Quantificare il gap previdenziale
Dopo l’analisi della tua situazione corrente, con la stima della prestazione pubblica futura, puoi quantificare il gap previdenziale esistente. Ovvero, capire quanto denaro ti serve per coprire il fabbisogno di risorse economiche nel momento in cui andrai in pensione.
Dunque, il gap pensionistico altro non è che il differenziale tra l’ultima retribuzione percepita e il primo assegno pensionistico della previdenza obbligatoria. È abbastanza semplice, basta definire il tasso di sostituzione calcolando la differenza in percentuale tra:
- ultimo reddito da lavoro;
- primo reddito da pensione.
Il tasso di sostituzione esprime il divario previdenziale che dovresti colmare per garantirti il tenore di vita di cui stai godendo mentre lavori. Ad esempio, se l’ultimo reddito da lavoro è pari a 25.000 euro e il primo reddito da pensione è di 15.000 euro, il tasso di sostituzione è pari al 60% (15.000/25.000). Ergo, il gap previdenziale da colmare è del 40% (100% - 60%).
Tuttavia, accumulare risorse sulla base del gap pensionistico può essere riduttivo, poiché non tiene conto di alcune considerazioni importanti, come la stima del tuo fabbisogno futuro.
#3 Quantificare il fabbisogno futuro per una pianificazione previdenziale efficace
Prima di iniziare ad accantonare risorse orientate a costruire una forma di pensione integrativa, la tua pianificazione previdenziale dovrebbe considerare anche:
- qual è il reale tenore di vita che desideri avere quando andrai in pensione;
- se sono presenti altri lasciti, proprietà o fonti di reddito che potrebbero rinforzare il tuo patrimonio.
Questi 2 aspetti sono molto importanti e non puoi tralasciarli, se vuoi avere una visione completa di quale sarà la tua futura situazione finanziaria. A prescindere dal gap previdenziale, dovresti quindi chiederti quali potranno essere le tue reali necessità quando andrai in pensione. Ecco perché definire degli obiettivi è sempre cruciale. Hai una direzione chiara da seguire.
#4 Procedere all’accantonamento delle risorse previdenziali
Dopo un’attenta analisi della tua situazione e aver quantificato il fabbisogno futuro, è tempo di agire. Ma per definire la somma che dovresti investire nelle forme pensionistiche complementari dovresti considerare:
- quanto puoi accantonare mensilmente per contribuire alla costruzione del pilastro integrativo?
- quanto tempo hai a disposizione?
- qual è il rendimento atteso?
Quando hai definito l’importo accantonabile, la variabile tempo e il rendimento atteso, allora puoi calcolare il valore del montante finale. Per farlo, se hai e sai usare Microsoft Excel, puoi sfruttare la funzione VAL.FUT (Valore Futuro) e ottenere una stima su cui ragionare.
Prima di vedere l’ultimo passo della tua pianificazione previdenziale, resta aperta una questione, spesso ignorata, che ricopre invece un ruolo di vitale importanza: definire il comparto di rischio del fondo pensione.
Comparti di rischio dei fondi pensione
Scegliere la linea d’investimento più adatta al tuo profilo di rischio e all’arco temporale a disposizione è un’azione cruciale. Perciò, devi sapere che i fondi pensione sono classificati in 4 diversi comparti di rischio:
- azionario – quando investe solo o principalmente in titoli azionari. Offre rendimenti maggiori, ma è anche una forma di investimento più rischiosa;
- bilanciato – una via di mezzo che prevede, in linea di massima, l’investimento bilanciato tra titoli azionari e obbligazioni;
- obbligazionario (puro o misto) – quando investe soprattutto in obbligazioni e titoli di Stato. Offre rendimenti inferiori rispetto al comparto azionario, ma è anche meno rischioso;
- garantito – quando offre la garanzia di protezione del capitale, con un rendimento minimo e la restituzione totale al verificarsi di determinati eventi.
A ognuno dei vari comparti corrisponde un profilo di rischio e di rendimento diverso. Dunque, la scelta della forma di pensione integrativa più adeguata a te dipende anche dalla tua capacità di tollerare le normali oscillazioni del mercato finanziario.
Spesso, le persone preferiscono i comparti a rischio moderato o garantito, anche se sono in giovane età ed è ancora molto il tempo che le divide dalla pensione. È un approccio prudente e comprensibile, ma non sempre vantaggioso, poiché questi comparti, sul lungo termine, sono statisticamente destinati a sottoperformare rispetto a quelli azionari.
Se hai un ampio orizzonte temporale e una buona attitudine al rischio, i comparti più dinamici, come quello azionario o bilanciato, possono offrirti performance migliori. Ma naturalmente, molto dipende da te e dalle tue necessità.
#5 Gestire il montante finale
Siamo arrivati all’ultima tappa della tua pianificazione previdenziale, ma non lo è certo per importanza. Semplicemente, può anche essere considerata in un secondo momento, quando sarai in uscita dal mondo del lavoro. In pratica, si tratta di decidere come gestire il montante finale, il frutto della tua lungimiranza accumulato nel corso degli anni:
- sarà meglio ricevere il capitale o una rendita?
- se scegli di ricevere una rendita mensile, come decidi qual è la più adatta?
Oltre ai numerosi vantaggi fiscali che derivano dall’adesione a una pensione integrativa, quando raggiugi i requisiti di legge per il pensionamento, puoi richiedere il capitale versato, ma solo nella misura massima del 50%. L’unica eccezione riguarda determinate soglie correlate a un valore parametrato alla pensione sociale INPS.
Tuttavia, la funzione della pianificazione previdenziale è quella di consentirti un’integrazione alla pensione obbligatoria e l’unico modo per riuscirci con efficacia e usufruire di una rendita.
Previdenza complementare in forma di rendita
Certo, potresti richiedere una parte del capitale versato negli anni per reinvestirlo in altri asset e godere dei flussi finanziari che ne derivano. L’importante è metterti sempre nella condizione di poter usufruire comunque di una forma di rendita, che ti garantisca il mantenimento del tenore di vita desiderato.
Non esiste una rendita migliore in assoluto, ma solo quella più adatta alle tue esigenze. In materia di previdenza complementare, le forme più comuni di rendita sono:
- rendita vitalizia, ovvero garantisce la prestazione fino a che resti in vita. Va da sé che se hai una famiglia o altri soggetti da tutelare, non è una strada consigliabile;
- rendita reversibile, soluzione che consente a un soggetto beneficiario di ottenere una prestazione al decesso dell’assicurato, proprio come le dinamiche previste per la pensione obbligatoria. Le modalità di percezione della rendita al beneficiario differiscono in base all’età ed è quindi necessario valutare questa opzione caso per caso;
- rendita certa per “k” anni, prevede il pagamento di una prestazione per un determinato numero di anni, sia a chi l’ha sottoscritta che all’eventuale beneficiario designato, in caso di decesso. Oltre il termine stabilito, si trasforma in rendita vitalizia e viene corrisposta solo all’assicurato, finché rimane in vita.
Ogni opzione di rendita presenta specifiche peculiarità e la scelta deve essere “sartoriale”. Ovvero, fatta in funzione delle tue necessità e del contesto familiare.
Pianificazione previdenziale: una strada sicura che possiamo percorrere insieme
La pensione può sembrarti ancora lontana, ma dovresti iniziare oggi a mettere da parte i risparmi che ti permetteranno di preservare il tuo tenore di vita futuro. La pianificazione previdenziale è fondamentale, poiché ti consente di analizzare con consapevolezza ogni dettaglio e di raggiungere gli obiettivi di pensionamento desiderati.
Tuttavia, sappiamo che può essere emotivamente complicato prendere determinate decisioni, in particolare se non conosci nel dettaglio cosa possono comportare. Ti resta sempre il dubbio e l’insicurezza di non sapere se stai facendo la scelta giusta per tutelare te e il futuro della tua famiglia.
Procrastinare è di certo un errore strategico. Più tempo hai a disposizione per accumulare risorse in una forma pensionistica complementare e più opzioni e possibilità hai a disposizione. Un consulente esperto può fornirti tutte le informazioni necessarie e aiutarti a fare la scelta più vantaggiosa per te.
Fai il primo passo e richiedi un colloquio conoscitivo personalizzato.
Insieme possiamo elaborare la strategia assicurativa e previdenziale migliore per garantirti una pensione che possa tutelarti in modo ottimale.