Quanto costa acquistare la prima casa?
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- Acquistare la prima casa richiede una pianificazione finanziaria dettagliata e la considerazione di spese aggiuntive oltre al costo dell’immobile.
- Risparmiare regolarmente e valutare investimenti a basso rischio può aiutare ad accumulare capitale per l’acquisto.
- Avere un capitale iniziale più alto riduce la rata del mutuo e aumenta le possibilità di ottenere l’approvazione.
- Mutui a 100% del valore dell’immobile richiedono garanzie supplementari e possono comportare tassi più elevati.
- Scegli attentamente il mutuo, valutando tasso d’interesse, durata e condizioni di rimborso.
Acquistare la prima casa rappresenta un traguardo importante per molti, ma comporta una serie di considerazioni finanziarie e una pianificazione dettagliata.
La domanda fondamentale "Quanto costa acquistare la prima casa?" apre a una realtà complessa che va oltre il semplice costo dell'immobile. Infatti, a questo si aggiungono diverse spese accessorie che possono influire notevolmente sul budget complessivo.
È fondamentale, quindi, analizzare non solo il prezzo di acquisto, ma anche le spese legate alla transazione immobiliare e all'ottenimento del mutuo. Queste comprendono il compenso per l'agenzia immobiliare, generalmente pari al 3% del valore dell'immobile, le spese notarili, le tasse di registro, ipotecarie e catastali, oltre a costi aggiuntivi come la perizia e l'istruttoria del mutuo.
Fortunatamente, esistono agevolazioni per chi acquista la prima casa, come riduzioni sull'imposta di registro e ipotecaria, che possono alleggerire il carico finanziario.
Rimane comunque essenziale effettuare una stima accurata di tutte le spese per predisporre un budget realistico. Continua a leggere per esaminare dettagliatamente i costi diretti e indiretti legati all'acquisto della prima casa, con qualche consiglio su come organizzare al meglio le proprie finanze per ottimizzare il risparmio e facilitare l'accesso al credito immobiliare.
I costi diretti dell'acquisto della prima casa
Prezzo di acquisto e spese notarili
Il prezzo di acquisto dell'immobile rappresenta solo l'inizio nel calcolo dei costi totali legati all'acquisto di una casa.
Tra le spese significative da tenere in considerazione vi sono le spese notarili, che comprendono il compenso per il notaio incaricato della redazione dell'atto di vendita, oltre alle certificazioni e alle verifiche catastali.
Le tariffe notarili variano tra l'1% e il 2,5% del valore dell'immobile, con una soglia minima che generalmente parte da circa 1.000-1.500 euro per le operazioni di minor valore.
Tasse e imposte
Le tasse e le imposte costituiscono una parte fondamentale dei costi di acquisto. Acquistando la prima casa, l'imposta di registro si attesta generalmente al 2% del valore catastale dell'immobile.
Si devono inoltre considerare le imposte ipotecaria e catastale, che sono stabilite in misura ridotta a 50 euro ciascuna.
Nel caso di acquisto di una casa di nuova costruzione da un costruttore, si applica l'IVA al 4% del valore dichiarato nel rogito, a cui si aggiungono le imposte di registro, ipotecaria e catastale, fissate in questo scenario a 200 euro ciascuna.
Costi aggiuntivi
Oltre ai costi principali, esistono alcuni costi aggiuntivi da considerare.
Il compenso dell'agenzia immobiliare, ad esempio, è generalmente del 3% del prezzo di acquisto dell'immobile, più IVA.
A questo si aggiungono le eventuali spese di istruttoria e perizia di stima dell'immobile in caso di stipula di un mutuo, e le spese per l'assicurazione sulla casa.
Non vanno dimenticati i costi relativi al contratto preliminare di compravendita, inclusi la marca da bollo e la tassa fissa.
Come risparmiare capitale per l’acquisto della prima casa
Risparmia regolarmente e valuta investimenti
Una delle strategie più efficaci per accumulare il capitale necessario all'acquisto della prima casa consiste nell'attuare un piano di risparmio regolare e sostenibile.
È fondamentale stabilire un importo realistico da risparmiare ogni mese, calcolandolo sottraendo le spese totali dalle entrate. Scopri di più sui costi fissi mensili e su quanto dovrebbero essere alti.
Valutare anche l'opzione di investimenti a basso rischio, come conti di risparmio specifici o fondi comuni di investimento a bassa volatilità, può contribuire alla crescita del capitale nel tempo.
Inoltre, impostare trasferimenti automatici mensili verso un conto di risparmio dedicato garantisce che il risparmio rimanga una priorità.
Dai un’occhiata all’approfondimento su Come imparare a risparmiare e raggiungere i tuoi obiettivi.
Approfitta delle agevolazioni fiscali
Le agevolazioni fiscali rappresentano un'importante leva per diminuire i costi legati all'acquisto della prima casa. Come già anticipato, l'imposta di registro è solitamente ridotta al 2% del valore catastale dell'immobile, mentre le imposte ipotecaria e catastale sono comunemente fissate a 50 euro ciascuna.
Per i giovani sotto i 36 anni, con un ISEE inferiore a 40.000 euro, esistono inoltre possibilità di accedere a mutui con garanzia statale, che possono finanziare fino al 100% del valore dell'immobile e offrire detrazioni fiscali sulle imposte connesse alla compravendita.
Scegli il mutuo consapevolmente
Optare per il mutuo più adatto è essenziale per minimizzare i costi e alleggerire l'onere finanziario nel lungo termine. È importante esplorare diverse opzioni di mutuo, prendendo in considerazione fattori come:
- tassi di interesse;
- durata del prestito;
- condizioni di rimborso.
I mutui che coprono il 100% del prezzo dell'immobile, sebbene disponibili, spesso richiedono garanzie supplementari, quali un garante o una copertura statale.
Considerare di affiancare al mutuo per l'acquisto della casa un prestito personale può essere una strategia, ma necessita di una gestione oculata per evitare il rischio di sovraindebitamento.
Accesso al mutuo: l’importanza del capitale iniziale
Il capitale iniziale gioca un ruolo importante nel determinare le condizioni del mutuo e la sua sostenibilità a lungo termine.
La maggior parte delle banche eroga mutui che coprono fino all’80% del valore dell’immobile, un limite stabilito dal Testo Unico Bancario (T.U.B.) e definito dalla Banca d’Italia.
Un esempio?
Se il prezzo dell'immobile è di 80.000 euro, la banca erogherà fino a 64.000 euro, lasciando al mutuatario la responsabilità di coprire il restante 20% (16.000 euro) con fondi propri.
Questo rapporto debito/valore, noto come Loan to Value (LTV), è fondamentale perché riduce il rischio per la banca e può influenzare i tassi di interesse applicati.
Mutui con un LTV più basso (ad esempio, 50%) tendono ad avere tassi di interesse più favorevoli perché sono considerati meno rischiosi per la banca.
Bisogna considerare anche che il capitale iniziale investito ha un impatto diretto sulla rata del mutuo. Più alto è il capitale iniziale, più bassa sarà la rata mensile del mutuo.
Ad esempio, se si richiede un mutuo del 70% del valore dell’immobile invece dell’80%, la rata mensile sarà significativamente più bassa, rendendo il mutuo più sostenibile a lungo termine.
Inoltre, la banca valuta la sostenibilità della rata in base al reddito mensile del mutuatario. La regola generale è che la rata del mutuo non debba superare il 33% delle entrate nette mensili.
Quindi avere a disposizione un capitale iniziale più alto aumenta le possibilità di ottenere l’approvazione del mutuo per la tua prima casa.